Manuale – Capitolo 10 – Coperture

COPERTURE

La funzione essenziale della copertura è quella di proteggere la parte superiore dell’edificio dalle precipitazioni atmosferiche. Tale funzione è svolta con modalità differenti nel caso delle coperture continue (la protezione è garantita qualunque sia la pendenza ed anche in presenza di un battente d’acqua) e di quelle discontinue, realizzate con elementi di peso modesto e di piccole dimensioni opportunamente fissati e sovrapposti, in cui la protezione è garantita solo per prefissati valori di pendenza e di sovrapposizione. Le prove qui di seguito riportate sono relative ai prodotti per coperture discontinue di più diffuso impiego. Per questi prodotti l’approccio metodologico è sensibilmente simile poiché la tenuta all’acqua è realizzata tramite “giunti a secco” di semplice sovrapposizione e la relativa leggerezza del prodotto comporta la definizione di opportuni sistemi di fissaggio. Deve inoltre essere in ogni caso garantita la pedonabilità della copertura per consentire sia le operazioni di posa che di manutenzione. I riferimenti normativi in vigore sono:

— Norma UNI 8626/84 e 8635/84

— R.D. 16 novembre 1939 n. 2233.

Ricordiamo che le prove sono concepite in modo da garantire le peculiari caratteristiche del singolo prodotto. Una combinazione di tali prove, quali l’aspetto e le caratteristiche geometriche, garantiscono la tenuta della copertura anche per quanto attiene i punti di assemblaggio e sovrapposizione, naturalmente sotto l’osservanza delle prescrizioni relative alle pendenze minime ed alla corretta, messa in opera.

 

1. TEGOLE IN LATERIZIO

 

1.1 Prova di aspetto e presentazione

 

Scopo:

Valutare l’aspetto del prodotto e rilevare eventuali difetti che pregiudicano la funzionalità del prodotto singolo e/o del tetto. Sono considerati difetti la presenza di fessure, protuberanze, scagliature e sbavature quando impediscono il corretto montaggio del prodotto.

Metodica:

Osservazione visiva, percussione e successiva descrizione dell’aspetto del prodotto, con annotazione della presenza o meno di difetti. Prelievo casualizzato dei campioni dal lotto, secondo quanto previsto dai piani di campionamento UNI (per esempio per lotti compresi tra 1200 e 3000 prodotti, per LQA = 6,5, collaudo semplice – grado di severità normale, vengono prelevati, e successivamente osservati, centoventicinque prodotti e non sono tollerati più di 14 elementi difettosi).

Riferimenti normativi:

UNI EN 1304.

 

1.2 Determinazione della lunghezza e della larghezza

 

Scopo:

Verifìcare che le dimensioni del prodotto siano conformi a quelle dichiarate dal produttore.

Metodica:

Si adagia la provetta sul piano di appoggio e si misura la lunghezza e la larghezza nelle posizioni prescritte.

 

1.3 Determinazione della planarità

 

Scopo:

Garantire una corretta sovrapposizione degli elementi in opera (e quindi la tenuta all’acqua dei giunti tra tegola e tegola).

Metodica:

Viene rilevato lo scostamento verticale dei punti di appoggio della provetta rispetto al piano teorico di posa.

 

1.4 Determinazione dell’ortometria

 

Scopo:

Valutare l’ortometria del prodotto per garantire una corretta posa in opera secondo la linea di massima pendenza e la conseguente tenuta dei giunti laterali.

Metodica:

Viene rilevato l’eventuale fuori squadro tra il lato lungo e quello corto della tegola.

 

1.5 Determinazione della permeabilità all’acqua

 

Scopo:

Rilevare la permeabilità all’acqua della tegola e confrontarla con i limiti prefissati, onde garantire la tenuta all’acqua del tetto per quanto attiene il singolo elemento.

Metodica:

Prova effettuata in ambiente a temperatura ed umidità prefissati su campioni opportunamente preparati e sottoposti ad un battente d’acqua di 10 cm per sette giorni.

 

1.6 Determinazione della resistenza al gelo con cicli alterni

 

Scopo:

Valutare il comportamento al gelo del pro dotto, anche in concomitanza con la prova al porosimetro, sottoposto a cicli alternati di gelo e disgelo e successivamente alla prova di aspetto e di resistenza a flessione. Da rilevare che il comportamento al gelo del prodotto dipende, oltre che dalle caratteristiche intrinseche dello stesso (resistenza – porosità), anche in gran parte dalle condizioni di messa in opera.

Metodica:

Cicli di assorbimento d’acqua a 15 °C e successiva introduzione in ambiente climatizzato per il freddo fino a -15 °C, ripetuti per 25 volte.

 

1.7 Determinazione della gelività con porosimetro

 

Scopo:

Valutare il comportamento al gelo del prodotto (anche in concomitanza con la prova a cicli alterni) mediante la determinazione del diametro critico di gelività. Da rilevare che il comportamento al gelo dipende anche dalle condizioni di messa in opera.

Metodica:

Dal cuore della tegola vengono ricavati provini di opportune dimensioni che, disaerati, vengono sottoposti a penetrazione di mercurio a pressioni gradualmente crescenti fino a 1000 Kg/cm2.

 

1.8 Prova di flessione

 

Scopo:

Determinazione del carico di rottura a flessione onde garantire l’incolumità degli addetti sia in fase di montaggio che di manutenzione.

Metodica:

La tegola viene posta su due supporti lineari e paralleli e caricata in mezzeria mediante apposito dispositivo.

 

1.9 Determinazione delle inclusioni calcaree

 

Scopo:

Rilevare la presenza di inclusioni calcaree nei laterizio. Tali inclusioni, oltre a nuocere all’aspetto del prodotto, producono crateri all’estradosso dello stesso, pregiudicandone la funzionalità.

Metodica:

Viene rilevato il diametro medio dei crateri eventualmente formatisi all’estradosso del prodotto immerso in acqua portata successivamente ad ebollizione

 

1.10 Resistenza meccanica del dispositivo di ancoraggio

 

Scopo:

Rilevare il carico di rottura del dispositivo di ancoraggio ed il relativo coefficiente di sicurezza rispetto alle azioni indotte dal vento. L’ancoraggio delle tegole alla struttura è necessario per contrastare il dislocamento provocato dall’azione del vento.

Metodica:

Mediante un opportuno dispositivo si sollecita l’ancoraggio (nasello o foro) con carichi crescenti fino a rottura.

 

2. TEGOLE IN CEMENTO

 

2.1 Prova di aspetto

 

Scopo:

Valutare l’aspetto del prodotto e rilevare; eventuali difetti che pregiudicano la funzionalità del prodotto singolo e/o del tetto. Sono considerati difetti la presenza di fessure, incavature, protuberanze, scagliature, sbavature e deviazioni del codino tali da non permettere un corretto assemblaggio.

Metodica:

Osservazione e successiva descrizione dell’aspetto del prodotto con annotazione della presenza o meno di difetti.

Prelievo casualizzato dei campioni dal lotto, secondo quanto previsto dai piani di campionamento UNI (per esempio per lotti compresi tra 1200 e 3000 pezzi, per LQA = 6,5 — collaudo semplice — grado di severità normale, vengono prelevati, e successivamente osservati, centoventicinque prodotti e non sono tollerati più di 14 elementi difettosi).

 

2.2 Determinazione della lunghezza e della larghezza

 

Scopo:

Verificare che le dimensioni del prodotto siano conformi a quelle dichiarate dal produttore.

Metodica:

Si adagia la provetta sul piano di appoggio e si misura la lunghezza e la larghezza, nelle posizioni prescritte.

 

2.3 Determinazione della planarità

 

Scopo:

Garantire una corretta sovrapposizione degli elementi in opera (e quindi la tenuta all’acqua dei giunti tra tegola e tegola).

Metodica:

Viene rilevato lo scostamento verticale dei punti di appoggio della provetta rispetto al piano teorico di posa.

 

2.4 Determinazione dell’ortometria

 

Scopo:

Valutare l’ortometria del prodotto per garantire una corretta posa in opera secondo la linea di massima pendenza e la conseguente tenuta dei giunti laterali.

Metodica:

Viene rilevato il fuori squadro tra la congiungente i naselli di aggancio della tegola ed il suo lato lungo.

 

2.5 Prova di permeabilità

 

Scopo:

Valutare l’impermeabilità della tegola onde garantire la tenuta all’acqua del tetto per quanto attiene il prodotto singolo.

Metodica:

Prove condotte a temperatura ed umidità controllate su campioni opportunamente preparati sottoposti ad un battente d’acqua di mm 10 per 24 ore.

 

2.6 Determinazione della resistenza al gelo con cicli alterni

 

Scopo:

Valutare il comportamento al gelo del prodotto sottoposto a cicli alternati di gelo e disgelo e successivamente alla prova di aspetto e di resistenza a flessione. È da rilevare che il comportamento al gelo della tegola dipende anche dalle condizioni di messa in opera.

Metodica:

Cicli di assorbimento d’acqua a 15 °C e successiva introduzione in ambiente climatizzato per il freddo fino a -15 °C ripetuti 25 volte.

 

2.7 Prova di flessione

 

Scopo:

Determinazione del carico di rottura a flessione onde garantire l’incolumità degli addetti sia in fase di montaggio che di manutenzione.

Metodica:

La tegola viene posta su due supporti lineari e paralleli ad interasse di 250 mm, e caricata in mezzeria mediante apposito dispositivo.

 

2.8 Resistenza meccanica del dispositivo di ancoraggio

 

Scopo:

Rilevare il carico di rottura del dispositivo di ancoraggio e il relativo coefficiente di sicurezza rispetto alle azioni indotte dal vento. L’ancoraggio delle tegole alla struttura è necessario per contrastare il dislocamento provocato dall’azione del vento.

Metodica:

Mediante un opportuno dispositivo si sollecita l’ancoraggio (nasello a foro) con carichi crescenti fino a rottura.

 

3. PIASTRE PIANE ED ONDULATE IN FIBROCEMENTO

 

3.1 Prova di aspetto

 

Scopo:

Valutare l’aspetto del prodotto e rilevare eventuali difetti sulla faccia destinata ad essere sottoposta alle intemperie (faccia liscia, bordi diritti a taglio netto, ben squadrati e in tolleranza).

Metodica:

Osservazione visiva e successiva descrizione dell’aspetto del prodotto con annotazione della presenza o meno di difetti. UNI 8635.

 

3.2 Determinazione della lunghezza, della larghezza e dello spessore

 

Scopo:

Verificare che le dimensioni del prodotto siano conformi a quelle dichiarate dal produttore.

Metodica:

Si adagia la provetta sul piano di appoggio e si misura la lunghezza, la larghezza e lo spessore nelle posizioni prescritte.

 

3.3 Determinazione della planarità

 

Scopo:

Garantire una corretta sovrapposizione degli elementi in opera e quindi la tenuta all’acqua delle sovrapposizioni stesse.

Metodica:

Viene verificato se i quattro vertici del prodotto toccano il piano teorico di posa ed, in caso negativo, se ne rilevano gli scostamenti.

 

3.4 Determinazione delPortometria e della rettilineità dei bordi

 

Scopo:

Valutare la perpendicolarità dei bordi e il parallelismo dell’asse delle onde o delle nervature.

Metodica:

Si adagia la lastra sul piano di appoggio e si eseguono le misure previste con apposita dima.

 

3.5 Determinazione della impermeabilità all’acqua

 

Scopo:

Verificare che il prodotto abbia le richieste caratteristiche di impermeabilità atte a garantire la tenuta all’acqua del tetto per quanto attiene il singolo prodotto.

Metodica:

La prova viehe effettuata in ambiente a temperatura ed umidità controllate-su campioni opportunamente preparati e sottoposti ad un battente di acqua di 20 mm per 24 ore.

 

3.6 Determinazione della gelività con cicli alterni

 

Scopo:

Valutare il comportamento al gelo del prodotto che, sottoposto a cicli di gelo e disgelo, non deve presentare fessurazioni cavillature o segni di degradazione.

Metodica:

Cicli di assorbimento di acqua a temperatura prefissata e successiva introduzione in ambiente climatizzato per il freddo a temperatura prefissata; cicli ripetuti per 25 volte.

 

3.7 Determinazione della resistenza a flessione

 

Scopo:

Verificare che il carico di rottura, riferito parametro lineare di larghezza, sia conforme a quanto prescritto.

Metodica:

L’elemento viene posto, senza alcun fissaggio, su due supporti normalizzati e caricato in corrispondenza della mezzeria per tutta la sua larghezza mediante apposito dispositivo.

 

3.8 Determinazione della resistenza dei punti di ancoraggio

 

Scopo:

— Verifìcare che l’elemento, con particolare riguardo ai dispositivi di fissaggio abbia un congruo coefficiente di sicurezza rispetto all’azione creata dal vento (depressione).

— Eventuale determinazione della linea elastica e della rigidezza a flessione.

Metodica:

Prova a carico distribuito ascendente con l’elemento fissato sugli appoggi con i dispositivi di fissaggio da impiegarsi in opera (numero e tipo).

 

4. LASTRE METALLICHE ONDULATE E NERVATE (PROTETTE E NON)

 

4.1 Determinazione della lunghezza, larghezza e spessore

 

Scopo:

Verificare che le dimensioni del prodotto siano conformi a quelle dichiarate dal produttore.

Metodica:

Adagiare la provetta sul piano d’appoggio e misurare, nelle posizioni prescritte, la lunghezza, la larghezza e lo spessore.

 

4.2 Determinazione dell’ortometria e della rettilineità dei bordi

 

Scopo:

Valutare la perpendicolarità del taglio con l’asse delle nervature o delle onde.

Metodica:

Si eseguono, nelle posizioni previste le misure tramite un goniometro munito di opportuni bracci di riferimento e di misura.

 

4.3 Determinazione della resistenza a flessione

 

Scopo:

Verificare che il carico di rottura a flessione sia conforme alle prescrizioni. Determinare la linea elastica della lastra ed il valore del carico di snervamento quando raggiunto.

Metodica:

La lastra è posta, senza alcun fissaggio, su due appoggi paralleli e complanari ed a distanza pressata secondo le indicazioni del produttore. Il carico è applicato mediante un parallelepipedo in legno, centrato sulla provetta o sulle due nervature principali le più vicine all’asse longitudinale, di dimensioni 200×300 mm.

 

4.4 Determinazione della resistenza dei punti di ancoraggio

 

Scopo:

Verificare che l’elemento, con particolare riguardo ai dispositivi di fissaggio, abbia un congruo coefficiente di sicurezza rispetto alla depressione creata dal vento. Eventuale determinazione della linea elastica e della rigidezza a flessione.

Metodica.

Prova a carico uniformemente distribuito ascendente con l’elemento fissato agli appoggi con i dispositivi di fissaggio da impiegare in opera (numero e tipo).

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COPERTURE

1. TEGOLE IN LATERIZIO

1.1 Prova di aspetto e presentazione

1.2 Determinazione della lunghezza e della larghezza

1.3 Determinazione della planarità

1.4 Determinazione dell’ortometria

1.5 Determinazione della permeabilità all’acqua

1.6 Determinazione della resistenza al gelo con cicli alterni

1.7 Determinazione della gelività con porosimetro

1.8 Prova di flessione

1.9 Determinazione delle inclusioni calcaree

1.10 Resistenza meccanica del dispositivo di ancoraggio

2. TEGOLE IN CEMENTO

2.1 Prova di aspetto

2.2 Determinazione della lunghezza e della larghezza

2.3 Determinazione della planarità

2.4 Determinazione dell’ortometria

2.5 Prova di permeabilità

2.6 Determinazione della resistenza al gelo con cicli alterni

2.7 Prova di flessione

2.8 Resistenza meccanica del dispositivo di ancoraggio

3. PIASTRE PIANE ED ONDULATE IN FIBROCEMENTO

3.1 Prova di aspetto

3.2 Determinazione della lunghezza, della larghezza e dello spessore

3.3 Determinazione della planarità

3.4 Determinazione dell’ortometria e della rettilineità dei bordi

3.5 Determinazione della impermeabilità all’acqua

3.6 Determinazione della gelività con cicli alterni

3.7 Determinazione della resistenza a flessione

3.8 Determinazione della resistenza dei punti di ancoraggio

4. LASTRE METALLICHE ONDULATE E NERVATE (PROTETTE E NON)

4.1 Determinazione della lunghezza, larghezza e spessore

4.2 Determinazione dell’ortometria e della rettilineità dei bordi

4.3 Determinazione della resistenza a flessione

4.4 Determinazione della resistenza dei punti di ancoraggio